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sabato 10 maggio 2014


Il vetro è un materiale che ha origini antichissime, sicuramente è più vecchio dell'uomo!!!
Materiale utilizzato da secoli per le sue formidabili caratteristiche di trasparenza in primis, ma anche di resistenza, plasmabilità, inalterabilità e tante altre.
Sicuramente l'unico aspetto negativo, la fragilità, ha fatto si che esso venisse messo da parte nelle epoche moderne a favore della più inquinante e dannosa plastica. Ma la sue caratteristiche di riutilizzabilità dei prodotti e  di riciclabilità al 100%, sta facendo riscoprire questo materiale semplice ma di grande effetto.

vediamo cosa dice la storia:
Le origini del vetro sono antiche quanto il nostro pianeta: esso si è formato in modo  naturale a seguito di fenomeni di innalzamento repentino della temperatura della crosta terrestre e fusione di sabbia, quarzo e rocce silicee. 
Un esempio di vetro naturale è l'ossidiana prodotta dal magma vulcanico.
Sin dall'età della pietra l'uomo utilizzava questo tipo di materiale per costruire strumenti affilati, ma i primi a scoprire come si produce il vetro sono stati i Fenici, in modo casuale, accendendo fuochi sulle rive del fiume e provocando la fusione di blocchi di nitrato. 
Inizialmente, dunque, è l'Oriente la culla dello sviluppo di questo materiale. Siriani ed Egiziani producono i primi oggetti in vetro e li diffondono in tutta l'area  del Mediterraneo.
Reperti rinvenuti in Egitto, risalgono all'epoca faraonica e portano il cartiglio del faraone Thutmose III della XVIII dinastia. In quel periodo gli egiziani condussero alcune vittoriose spedizioni in Mesopotamia, in Siria e in Palestina e probabilmente appresero la composizione e i metodi di fusione proprio da alcuni prigionieri, esperti vetrai. In questo periodo le manifatture Egizie produssero una gran varietà di oggetti come perline, scarabei, amuleti, pomoli per mobili e intarsi, come testimoniato dai ritrovamenti nella tomba di Tutankhamon.
Così i manufatti, ma anche le conoscenze e le tecniche di produzione di questo materiale, giungono in Grecia e a Roma. 
La produzione e l'utilizzo del vetro conoscono un forte sviluppo durante l'Impero Romano: viene sviluppata la tecnica della produzione di oggetti per soffiaggio e vengono prodotti per la  prima volta lastre di vetro per finestre. Il vetro, ormai prodotto in diverse forme e colori, viene utilizzato per produrre oggetti decorativi e per abbellire ed  impreziosire le ville e gli edifici pubblici. 
Nell'Alto Medioevo, è nuovamente nella parte orientale dell'Impero che inizia a  svilupparsi la costruzione di mosaici di vetro colorato, con le prime vetrate  artistiche nelle basiliche. 
A partire dal XI secolo la scuola vetraria orientale perde la supremazia a favore  dell'Occidente e, in particolare, Venezia e l'isola di Murano danno il via all'industria del vetro in Italia. 

di cosa è fatto?
Il componente principale ed indispensabile per la produzione del vetro è la silice (SiO2), materiale molto comune sulla crosta terrestre dato che è il maggior costituente di rocce e sabbie.  Tuttavia la silice naturale non ha, in generale le caratteristiche necessarie per la produzione del vetro, sia perché forma dei minerali complessi con altri ossidi (come ad esempio nelle argille e nei feldspati con l'allumina, sia perché contiene degli elementi come il ferro che, anche in piccola quantità, danno al vetro una colorazione indesiderata. Solo silice che contiene meno dello 0,1% di ossido di ferro (Fe2O3) può essere usata per la produzione di lastre; ma, per produrre vetro da tavola e artistico, tale percentuale scende al 0,01% e solo pochi giacimenti di quarzo garantiscono questi limiti. Per il vetro usato nell'ottica la quantità accettabile è ancora più bassa, meno dello 0,001%. E' una quantità piccolissima, equivalente a 10 milligrammi per chilo di sabbia! Ancora minore deve essere il contenuto di altri minerali, come gli ossidi di cromo, cobalto, rame, ecc.. che hanno un potere colorante maggiore di quello del ferro. Nessuna sabbia naturale è in grado di rispondere ai requisiti del vetro per l'ottica; per questo, anche le sabbie dei migliori giacimenti devono essere ulteriormente purificate con speciali trattamenti.
Tale componente, che potrebbe essere utilizzato quasi da solo  per produrre il vetro comune, ha un punto di fusione di circa 1800 °C. Al fine di ottenere migliori qualità e produzioni, oltre ce un risparmio energetico, a tale elemento vengono aggiunte altre sostanze dette "fondenti", ovvero sostanze in grado di abbassare il punto di fusione anche al disotto dei 1000 °C, quali ad esempio:
  • la soda (carbonato di sodio Na2CO3)
  • la potassa (carbonato di potassio)
Inoltre per ovviare alle caratteristiche negative del vetro in se o per ottenere materiale di particolari proprietà, possono aggiungersi ulteriori sostanze. A seconda dell'azione che svolgono abbiamo pertanto sostanze:
  • fondenti: abbassano la temperatura di fusione e migliorano la fluidità del vetro durante la sua produzione (ossidi di sodio e potassio);
  • stabilizzanti: migliorano le proprietà chimiche e meccaniche del vetro prodotto (ossidi di calcio, bario, magnesio e zinco);
  • affinanti: agevolano l'eliminazione di difetti (triossido d'arsenico, nitrati alcalini e nitrati d'ammonio);
  • coloranti: modificano l'aspetto cromatico del vetro prodotto (ossidi di ferro, rame, cromo e cobalto);
  • decoloranti: neutralizzano il colore impartito da altre sostanze (biossido di manganese);
  • opacizzanti: per la produzione del vetro opalino (fosfati di sodio, cloruri di sodio, fosfati di calcio, cloruri di calcio, ossido di stagno e talco).


quali sono le sue caratteristiche e per cosa lo utilizziamo?
dal punto di vista fisico è un liquido ad elevatissima viscosità, solidificatosi col raffreddamento le cui proprietà  caratteristiche sono:
  • trasparenza;
  • durezza;
  • resistente (pressochè inerte) agli agenti chimici ed atmosferici;
  • resistente al calore (temperatura di fusione oltre i 1000 °C);
  • buon isolante elettrico, termico ed acustico;
  • impermeabile;
  • igienico (non assorbe materie);
  • superficie molto liscia;
  • poco elastico;
  • fragile.
Caratteristiche quasi tutte ottime che ne fanno un materiale utilizzato in molti settori. Per quanto concerne le caratteristiche negative, fragilità e bassa elasticità,  possono essere ovviate (in parte o interamente) con l'aggiunta di altri elementi chimici o per mezzo di trattamenti termici.
Una delle caratteristiche più evidenti, che ne hanno fatto apprezzare subito la bellezza di tale materiale sin dall'antichità, è la trasparenza alla luce visibile. Le  moderne tecnologie di  produzione possono essere tali da consentire la realizzazione di vetri innovativi in grado di "selezionare" le onde luminose. Questa particolarità ha consentito lo sviluppo degli oggetti in vetro in numerose e differenti applicazioni: dall'oggettistica, all'edilizia, alle telecomunicazioni, alle produzioni energetiche e molto altro.
Realizzati con con il vetro infatti troviamo diversi prodotti: bottiglie, lenti per occhiali, oggetti artistici, vetri per finestre, vetrate di sicurezza, isolanti termici come la lana di vetro, fibre ottiche, specchi, tubi catodici dei vecchi televisori, scale, strutture portanti nell'edilizia, e molto altro..... ma dal punto di vista della tipologia di vetro possiamo fare la seguente suddivisione:
  • vetro piano: laminato (colato), galleggiante (float) e lucido (tirato);
  • vetro stratificato;
  • vetro temprato;
  • vetro curvo;
  • vetro cavo;
  • vetro cristallo;
  • vetro satinato e acidato;
  • vetro autopulente;
  • vetro isolante: selettivo, basso emissivo e a controllo solare;
  • vetro in fibre.
alcuni esempi:









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